Amatrice, 24 Agosto 2016
Due delle nostre unità cinofile operative in macerie il giorno stesso del tragico terremoto che ha colpito il Lazio sono partite in aiuto alle attività di soccorso e ricerca dispersi tra le macerie.
Si tratta di due femmine di Labrador Retrievers, Chica e Flò, guidati dai loro conduttori Davide Gerin e Sara Bortolussi.
Relazione intervento del C.R.U.C.S. in occasione del terremoto avvenuto il 24.08.2016
In data 24.08.16 alle ore 3.36 si verificava un terremoto con magnitudo del 6° grado Richter che colpiva al confine tra le province di Rieti, Perugia e Ascoli Piceno.Alle ore 6.40 la S.O.R. della Protezione Civile pre-allertava il Coordinamento per richiedere il probabile l’intervento della Squadra Macerie del CRUCS.Alle successive 13.10 la S.O.R. richiedeva l’intervento della Squadra Macerie. Due Unità Cinofile abilitate alla ricerca di persone disperse sotto le macerie davano la loro disponibilità.
Alle ore 15.30 le U.C. partivano in direzione Amatrice con la Colonna Mobile della Regione F.V.G.
Alle 23.45 le U.C. giungevano presso il Centro di Coordinamento dei VVF in Amatrice; in tale occasione il personale VVF riferiva che le ricerche erano sospese per la notte e che le stesse riprenderanno il mattino del 25.08.16 alle ore 7.00
Il 25.08.16 alle ore 7.00 le U.C. si accreditavano presso il COC gestito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ente deputato, in collaborazione con l’Associazione Unità Cinofile Italiane da Soccorso U.C.I.S., di gestire le ricerche dei dispersi per il personale non appartenente a forze dello Stato.
Alle 9.00 una U.C. iniziava la ricerca presso il centro storico di Amatrice assieme ad una squadra del CNSAS formata da un Sanitario e sette Tecnici.
Alle 09.20 la seconda U.C. iniziava la ricerca sempre presso il contro di Amatrice con le medesime modalità.
Alle 16.00 le ricerche terminavano senza ritrovamenti di superstiti in vita.
Il 26.08.16 alle 7.00 le due U.C. si presentavano presso il COC per rendersi disponibili a partecipare ad ulteriori ricerche. In tale data le U.C. non venivano utilizzate poiché non abilitate all’utilizzo del verricello.Alle ore 17.00, su disposizione dei VVF, le U.C. venivano messe in libertà poiché non più necessarie per ritrovare i dispersi.
Il 27.08.16 alle 9.30 le U.C. partivano dal campo base delle Protezione Civile del FVG, ubicato nei pressi di Amatrice, per rientrare in Friuli Venezia Giulia.
Alle 20.00 le U.C. giungevano presso la S.O.R. Terminava così l’intervento.
Nel corso del intervento si evidenziava l’importanza di un intervento quanto più tempestivo proprio per le caratteristiche della ricerca con l’ausilio dei cani che con il passare del tempo diventano man mano meno efficaci poiché nessun cane da ricerca è addestrato a “segnalare” la presenza di cadaveri; nei migliori dei casi il cane mostra comportamenti o posture particolari che indicano la probabile presenza di persone decedute.
Oltre a ciò, si è evidenziato l’importanza di avere informazioni sulla presenza di dispersi nel sito da bonificare e l’ubicazione dei vari vani per poter adottare una tattica d’intervento ideale.
Altro elemento riscontrato sul campo è stata la pianificazione della ricerca che in alcuni casi è parsa scoordinata per la mancanza di notizie e la presenza di più team nella medesima area di ricerca.
Bisogna tener presente che la ricerca è avvenuta in un centro storico di un paese dove le vie erano larghe qualche metro e che nel evento sismico principale le abitazioni sono crollate, alcune anche parzialmente, fatto che ha reso il luogo di ricerca potenzialmente pericoloso sia per il cane, che specialmente per il conduttore, che si vedeva costretto a stazionare tra palazzi pericolanti; pericolo che concretamente si è manifestato in occasione della scossa di magnitudo 4,4 delle 14.36 del 25.08.16 che ha fatto crollare parte delle strutture pericolanti in vicinanza delle U.C.
In merito al campo di ricerca lo stesso era caratterizzato da macerie principalmente formale da sassi e sabbia che rendeva l’uscita degli effluvi minimi per la mancanza di passaggi di aria, rendendo difficoltosa la ricerca già complicata per la presenza della polvere; oltre a ciò, era improbabile la presenza di anfratti che consentissero una sopravvivenza ai travolti.
Nel complesso le U.C. hanno tollerato bene tutte queste difficoltà e in un paio di occasioni hanno dato segnali riconducibili alla presenza di sepolti deceduti, che però non hanno avuto conferma certa per l’assenza degli operatori nel momento del disseppellimento.
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